Limonaie del Garda:
“Conosci il paese dove fioriscono i limoni?”
Tra due cieli riflessi, terra scura e delicati fiori di limone, miracolo del Garda
Storia di limoni e limonaie gardesani.
“13 settembre 1786. Il mattino era magnifico, un po’ nuvoloso, ma, al levar del sole, calmo. Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini e terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e di grazia. L’intero giardino consta di file di bianchi pilastri quadrangolari. Sono collocati ad una certa distanza uno dall’altro, su per il declivio del monte, a gradini. Sopra questi pilastri sono collocate delle robuste pertiche per coprire, in inverno, gli alberi che crescono negli intervalli. La lentezza della traversata favoriva l’osservazione e la contemplazione di questo piacevole spettacolo”.
J. Wolfgang Goethe
Non esiste al mondo coltivazione d’agrumi più a nord di quella del Garda. A regalare questo primato, il connubio unico tra ingegno umano e speciali caratteristiche delle sponde benacensi: un miracolo dal profumo inconfondibile.
Strade scavate nella roccia, terrazze costruite con perizia nei secoli, pietra dopo pietra, e tutta la devozione e l’amore possibile. Questo ha permesso che i “frutti d’oro” del Garda nordoccidentale divenissero un ricercato must che ancor oggi porta decine di migliaia di turisti alla scoperta delle sue celebri limonaie, ostinatamente aggrappate alle sponde del lago.
Secondo gli agronomi la latitudine perfetta per la coltivazione del limone è il 40° parallelo nord. Il Garda è al 46°, ma non c’è ambiente più fertile, caldo, protetto e rigoglioso per questi doni dall’intenso aspro aromatico. Un prodigio che ha incantato e ispirato artisti e letterati come Lawrence o Goethe, ma che trova la sua origine nel lontano medioevo, grazie al Santo più amato del mondo.
Limoni, dono di san Francesco al Lago di Garda
Abilità e cure trasmesse di generazione in generazione
Vengono dalla Cina e dall’India, gli agrumi, e grazie agli arabi sono giunti in Europa come primizia di sogni e paesi lontani. Fu caso allora (o forse no) che il Poverello di Assisi giunse sul lago. Qui fondò il convento di Gargnano e, tra i candidi suoi chiostri, proprio i suoi frati portarono per la prima volta i limoni a incontrare la terra madre del Garda. Molti abitanti rivieraschi, barcaioli, pescatori o contadini, si sarebbero presto mutati in inarrivabili, abili giardinieri.
Al clima mite e alla composizione unica del terreno s’andò accompagnando infatti di necessità il lavoro dell’uomo. Zappe e picconi strapparono un po’ alla volta piccoli terrazzamenti alle ripide sponde e, su quelli, alte torri vennero alzate. Con esse mura, pilastri, pali e ampie vele.
Ai primi venti novembrini le colture dovevano essere poste al sicuro. Rapiti gli ultimi caldi raggi da sud-est, ogni abitante s’affrettava a porre al sicuro le piante, i cui candidi ed esili fiori avrebbero dato frutto la primavera seguente. Tale era il legame tra queste piante e l’uomo, che nelle notti più fredde dell’inverno questi avrebbe vegliato su di loro, accendendo fuochi e riscaldandole fino a mattino. Allumate le torce, il lago avrebbe riflesso indescrivibili e sognanti riverberi.
A maggio e giugno la gratitudine dei rami flessuosi
Ogni pianta avrebbe dato frutto: 5-600 limoni. I corpi dell’uomo si sarebbero allungati allora su piccoli treppiedi di legno intagliato. Le pregiate sfere, riposte con cura in un sacco di pelle animale, sarebbero state vendute “a caro prezzo”. Suddivisi in base alla grandezza (fini, sopraffini, scarti, scartabelli e cascatici), i limoni avrebbero preso, su carri e barche, la via dell’Austria, della Polonia, di Russia, Ungheria e Germania.
Fu soprattutto col XVII secolo che i limoni del Garda iniziarono ad essere celebri e ricercati in tutta Europa. Nel giro di un paio di centinaia d’anni la loro produzione divenne tra le prime voci economiche del benessere benacense. Anche i fiori erano rinomati: se ne estraevano profumatissimi aromi, erano utilizzati in succhi e confetture, impiegati per le scorze candite, ma anche in pregio a ricercati medicamenti ed essenze.
Le limonaie: patrimonio unico d’ingegnosa bellezza
Simbolo di mediterraneità che guarda all’Unesco
La “Malora” e “Fondo Crocefisso” di Gargnano, “Prà de la Fam” a Tignale, la limonaia “del Castèl” a Limone: sono, questi, celebrati oggi tra i più importanti Parchi e Giardini d’Italia censiti dal MiBACT, da ammirare e visitare attraverso una trentina d’itinerari e percorsi di visita alle limonaie.
Le muraglie racchiudono strati di calce che lunghe ore di navigazione trasportarono dalla sponda veneta. Era la terra perfetta: più acida, argillosa e ricca d’elementi. Ma tra le curiosità che tramandano vi sono anche le strutture di serra (ancora ravvisabili nelle grandi travi d’abete sorrette da pilastri). E ancora: i caselli per il deposito delle coperture invernali, vasche per la raccolta idrica, scale e mensole di pietra.
Incontrerete poi i complessi sistemi di canalizzazione dell’acqua che, dalle vicine sorgenti, scorrevano lungo ingegnosi sistemi d’irrigazione. Ma soprattutto apprezzerete la bellezza del luogo, silenzioso tempio d’antico lavoro stretto sulla sottile striscia di terra che dal litorale dialoga con l’infinito panorama del lago. Scorci di magnificenza indescrivibile.
Ricetta di benessere dal sole e dalla terra
Un’eccellenza unica che la pelle agogna
Moltissime le varietà di limone che solo il Garda può offrire, come la “Madernina”: buccia sottile e profumata. Grazie al contributo di un particolare insetto poteva assumere forma stellata e un sapore dall’accentuata acidità come d’inattesa dolcezza. Già in antichità erano ben note agli abitanti le proprietà benefiche dei limoni. Peculiarità come proteggere la pelle dalle macchie scure, prevenire segni d’invecchiamento (come rughe e linee sottili), ma anche assicurarne elasticità e naturale, fresca giovinezza.
Secretum Gardae non solo ha scelto il limone come elemento irrinunciabile di PŪRITĀS, eccezionale siero viso perfezionatore purificante, per le sue qualità intrinseche, ma è andata oltre. I nostri esperti hanno indagato ogni limonaia e valutato con proficua cura le loro produzioni. Selezionate le migliori, hanno stretto accordi per forniture in esclusiva, direttamente dall’antica terra al prodotto finito SG, senza intermediari. Tutta la storia e l’unicità dei superiori limoni del Grada è ora per voi.